DISTURBI D'ANSIA
La Terapia Cognitivo-Comportamentale è il trattamento psicologico più efficace per la cura dei Disturbi d’Ansia.
In quanto psicologa, aiuto la persona a riconoscere l’ansia disfunzionale, a gestirla e ad interrompere i circoli viziosi che mantengono il problema.
I pensieri disfunzionali vengono analizzati e modificati, si insegnano le modalità comportamentali maggiormente efficaci attraverso tecniche di esposizione, di rilassamento e di respirazione lenta. Queste ultime sono molto efficaci nel diminuire l’impatto delle sensazioni fisiche che l’ansia produce nel nostro organismo.
Grazie al mio aiuto, alla fine del trattamento acquisirai una serie di strategie che ti permetteranno di affrontare e gestire le “situazioni ansiogene” in modo efficace.
DISTURBI D'ANSIA
Si distinguono in ...
DISTURBO DI PANICO E AGORAFOBIA
Il disturbo di panico è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla regolare e frequente manifestazione di attacchi di panico.
Chi ha un attacco di panico sperimenta all’improvviso una paura intensa e una sensazione di catastrofe imminente. Le persone generalmente iniziano a percepire palpitazioni, tremori, sudorazione, giramenti di testa, dolore al petto, mancanza d’aria… pensano di stare per morire, svenire, impazzire … e spesso si recano terrorizzate in pronto soccorso.
Dopo il primo attacco di panico, spesso la persona sviluppa una forte “paura” di avere altri attacchi di panico; questo la spinge ad evitare quelle situazioni in cui non sarebbe possibile ottenere un aiuto o dalle quali sarebbe difficile allontanarsi (luoghi affollati, mezzi pubblici, code, etc.). Questa è l’agorafobia.
Un solo attacco di panico è sufficiente per rendere sensibile la persona ad ogni minimo segnale di ansia, spingendola a sviluppare la così detta “paura della paura”. Questo porta il soggetto ad interpretare i segnali fisiologici di attivazione neurovegetativa (cioè tutte quelle modificazioni biologiche e fisiologiche cui va incontro ogni organismo animale quando sperimenta paura) come gravemente minacciosi per la propria integrità fisica e mentale.
Queste sensazioni di paura portano poi, a loro volta, come in un circolo vizioso, a sperimentare nuova ansia fino ad un nuovo attacco di panico.
In conclusione, è proprio la paura della paura (oltre ai comportamenti di controllo messi in atto dal soggetto) a far sì che si ripresentino nuovi attacchi di panico e che il disturbo venga mantenuto.
DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO
Il Disturbo d’ansia generalizzato è caratterizzato dalla presenza di sintomi d’ansia e da uno stato di preoccupazione costante ma eccessiva, sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti.
La persona può manifestare irrequietezza, “nervi a fior di pelle”, costante affaticamento, difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria, facile irritabilità, tensione muscolare e alterazioni del sonno (difficoltà nell’addormentarsi, nel mantenimento o nella soddisfazione generale del sonno).
L’ansia può riguardare ambiti differenti: le routine da compiere, le responsabilità, le questioni economiche, la propria salute, quella dei familiari e le disgrazie che possono capitare. Tutto ciò interferisce in modo significativo con il funzionamento psicosociale perché l’oggetto della preoccupazione si sposta di continuo da un ambito a un altro. Se infatti una preoccupazione particolare (come per esempio essere in ritardo per un appuntamento) viene smentita (arrivando in perfetto orario), ecco che subito ne sorge un’altra che intrappola la persona impegnandola con altri pensieri, come se fosse impossibile da rassicurare.
DISTURBO D’ANSIA SOCIALE
Il Disturbo d’Ansia Sociale è una condizione di disagio e paura marcata che l’individuo sperimenta in situazioni sociali nelle quali vi è la possibilità di essere giudicato dagli altri, per timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire ridicolo o incapace e essere quindi umiliato di fronte agli altri.
La persona teme di agire in modo maldestro o di mostrare sintomi di ansia come ad esempio tremore delle mani, arrossire o emettere rumori dallo stomaco che possono essere giudicati negativamente, con la conseguente generazione di rifiuto e derisione. Per questo motivo, chi soffre di questo disturbo può mettere in atto condotte al fine di evitare tali conseguenze oppure, può sopportare con grande disagio le situazioni sociali o prestazionali temute.
Spesso si sperimenta una forte ansia solo pensando di dover affrontare la situazione stressante (ansia anticipatoria).
La paura, l’ansia e l’evitamento causano malessere clinicamente significativo o interferiscono con il funzionamento lavorativo e sociale.
Mentre gli adulti con disturbo d’ansia sociale riconoscono il carattere eccessivo del disagio sperimentato in situazioni sociali, in età evolutiva può non esserci tale consapevolezza.
FOBIA SPECIFICA
Una fobia è una paura marcata nei confronti di un elemento specifico (oggetto, situazione, animale, luogo, ecc.) sproporzionata, sempre presente e spesso irrazionale rispetto alle paure comuni. Per esempio, le fobie più comuni possono essere riferite a ragni, insetti, cani, sangue, aghi, ascensori e aerei. Si tratta di un processo che si instaura nella persona facendole provare stati di ansia e terrore spropositati nei confronti dello stimolo fobico (il particolare elemento che causa la paura), tanto da farle mettere in atto comportamenti di “evitamento” delle situazioni nelle quali è probabile trovarsi faccia a faccia con lo stimolo.
La tendenza ad evitare tutte le situazioni o condizioni che possono essere associate alla paura, sebbene riduca sul momento gli effetti dell’ansia, in realtà costituisce un circolo pericoloso. Ogni evitamento, infatti, conferma la pericolosità della situazione evitata e prepara l’evitamento successivo. In termini tecnici si dice che ogni evitamento rinforza negativamente la paura. Questa spirale di progressivi evitamenti produce un incremento non solo della sfiducia nelle proprie risorse ma anche della reazione fobica della persona, al punto da interferire significativamente con il funzionamento scolastico, con le attività o le relazioni sociali. Il disagio diventa così sempre più limitante.
DISTURBO D’ANSIA DA MALATTIA (IPOCONDRIA)
L’ipocondria o disturbo d’ansia per la salute è una condizione di disagio caratterizzata da una preoccupazione eccessiva e infondata riguardo la propria salute; tanto che qualsiasi sintomo fisico, anche lieve, viene interpretato come segno di patologia.
Chi ne è affetto occupa la metà del proprio tempo (e molte delle proprie energie) a pensare alla propria salute; i modi possono essere vari, per esempio con controlli attenti e accurati del proprio corpo. Nell’altra metà del tempo, invece, è occupato a cercare aiuto o rassicurazioni sui propri sintomi rivolgendosi a professionisti, medici e/o familiari, mediante intensive ricerche di informazioni su internet, ecc.. Ciò può compromettere e deteriorare il funzionamento lavorativo, familiare e sociale dell’individuo, peggiorando la qualità della vita della persona che ne è affetta.